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martedì 10 novembre 2009

L’AMORE È EQUILIBRIO

Il "voler bene" è anche un continuo spettacolo scadente di equilibrismo. Per trovare un po' di "pace" e di "equilibrio", chi non Ama deve far quadrare i rapporti tra i suoi segmenti, scambiando, tra l'altro il rapporto ideale per ottimale. Chi "vuole bene" sogna spesso il compagno o la compagna ideale, mentre chi Ama è pienamente consapevole di essere il proprio compagno/la propria compagna ottimale. L'equilibrio di chi "vuole bene" è sostanzialmente un equilibrio concettuale, basato molto su idee sulla vita equilibrata, sul rapporto equilibrato, sulla personalità equilibrata, sull'equilibrio interiore ed esteriore… Quando i processi sono sperimentati e interpretati come corrispondenti ai propri parametri di equilibrio, si definisce questo stato equilibrio e ci si sente in pace (si pensa di essere in pace, ma si tratta soltanto di una diminuzione del turbamento). Questo è comunque un equilibrio fallace, anche perché con il cambiamento di significato che la mente attribuisce a un concetto (per esempio a io), l' "equilibrio" può facilmente diventare squilibrio, mostrarsi cioè per quello che è (era) effettivamente: squilibrio mascherato da equilibrio.

Per quanto sopraffini possono essere i suoi concetti sull'equilibrio, chi non Ama è sempre squilibrato: la presenza dell'identità immaginata esclude il vero equilibrio e implica equilibrismo. Chi Ama è invece equilibrio di per sé. Consapevole della propria unità e di quella onnicomprensiva (Uno Totale), non ha bisogno di cercare di relazionare i propri segmenti che, tra l'altro, sono già in Equilibrio reciproco perché le loro vibrazioni sono armonizzate con quella dell'Amore. Chi cerca l'equilibrio senza consapevolizzarsi, tenta di coordinare i propri segmenti tra loro, in questo modo accondiscende soltanto ai loro desideri non abbastanza consapevolizzati e alle loro tendenze deleterie. Chi invece ha deciso di maturare la Consapevolezza integrale, stimola i propri segmenti a essere Amore. Chi "vuole bene" è egocentrico ( Nel senso che è condizionato dall'identità immaginata, "ego"), mentre chi Ama non ha segmenti abusanti ed è pienamente il centro di se stesso, perché ha trovato la Centratura in Dio. 
La ricerca dell'equilibrio che non matura la consapevolezza modifica le modalità dello squilibrio, mentre quella qualitativa porta all'assenza di punti da equilibrare, perché porta a essere pienamente perno di se stessi, completamente consapevoli che la Reale Identità Sussiste come unico "punto" di riferimento Reale.



www.andreapangos.it

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